Prostituzione della vita
La decisione è stata presa, e a noi vicentini sembra non restare altro che prenderne atto e di accettare le decisioni del nostro governo. La terza base americana a Vicenza che sorgerà all'attuale aereoporto Dal Molin si farà, e di questo ormai sono convinti tutti.
Terza base dicevo, perchè sembrerà impossibile ma si dimenticano tutti della base di Longare, a 5 Chilometri a sud di Vicenza, ufficialmente un deposito di armi, non ufficialmente e più verosimilmente deposito e rampa di lancio di missili nucleari, un monte chiuso e guardato a vista da svariate pattuglie che di notte sporadicamente si illumina a giorno. Gli abitanti del circondario giurano che quel monte si apre a volte. Armi nucleari. Pazzesco, se ci si pensa, alla faccia del referendum che nel nostro paese ha abolito ogni forma di ricorso alla tecnologia atomica, anche solo per scopi civili.
Nonostante le manifestazioni, nonostante il parere contrario espresso dal consiglio comunale di Caldogno (la base sorgerà in parte anche in questo comune), nonostante migliaia di persone in tutta la provincia abbiano intenzione di resistere, di presidiare e di osteggiare con tutti i mezzi leciti la base si farà. Almeno di questo sono convinti coloro che dovrebbero essere preposti a tutelare gli interessi collettivi degli italiani.
Ma in fin dei conti basta pensarci un attimo per capire che nel momento stesso in cui l'esercito americano aveva fatto la richiesta per via ufficiale la decisione era già stata presa, presa dal precedente governo, presa dall'attuale amministrazione comunale di Vicenza, sulla pelle dei vicentini.
L'attuale governo cosa avrebbe potuto fare? Avrebbe forse potuto dire agli americani che la base non si fa più? Ci vorrebbero le palle per farlo, ma le palle mancano completamente nella nostra classe dirigente. I nostri rappresentanti sono bravissimi a tacere, si è visto su Ustica, si è visto sul Cermis, si è visto sul caso Sgrena.
Poco importano a questo punto gli insignificanti soprusi che i Vicentini subiscono da parte dei soldati americani in libera uscita che non sono soggetti alle nostre leggi. Poco importa la scoperta di un oleodotto coperto da segreto di stato tra la base di Aviano e quelle di Vicenza e che ogni tanto viene tranciato da operai che non sospettano della sua esistenza, con relativa fuoriuscita di cherosene avio. Poco importano anche le polverirere e i depositi di munizioni nei quali nessuno sa bene, cosa ci sia, quello è suolo americano e noi non contiamo niente. Territorio perso e non più controllabile.
In questa losca faccenda esiste anche un lato comico, gli americani ci avrebbero infatti promesso una università americana a Vicenza o un nuovo ospedale... Ma veramente... Ma che li vadano a fare in Iraq o in Africa, qua abbiamo sia ospedale che una piccola università che funzionano anche discretamente. Roba da matti, e i Forza Italioti su questa cosa ci gongolano. Come se non bastasse ieri apro il giornale e mi trovo un articolo che dice che Beautiful (la nota Soap) avrebbe chiesto 1 milione di euro per girare una serie di puntate in città. Pazzesco. La cosa pazzesca è che la raccolta fondi è arrivata a 300000 euro. Non vedo l'ora. A questo punto sui cartelli di ingresso del centro storico oltre a quelli di “Città patrimonio dell'UNESCO” ci mettiamo più in grande “Qui è stato girato beautiful” poi magari, nel teatro olimpico togliamo le scenografie del '500 de “Edipo Re” e ci mettiamo gli interni di casa di Ridge e compagnia bella, che resti a memoria di questi tempi scellerati.
La realtà è che siamo delle puttane. Pronti a cedere porzioni di territorio nazionale per tutelare gli equilibri che fino ad oggi hanno portato allo sviluppo del loro modello economico nel nostro paese. La prostituzione in sé non mi scandalizza, anzi, nutro una particolare stima per chi la pratica in autonomia, con profitto proprio e dei propri clienti. Ma non mi sembra il nostro caso. In realtà qua ci sono dei papponi che ci fanno prostituire contro la nostra volontà per il proprio tornaconto. Basta guardarsi attorno, soprattutto qua nel Nord Est. Quale morale potrebbe assolvere un pappone? Quale morale potrebbe assolvere un imprenditore che “delocalizza” in Romania o in Cina per cancellare in un colpo solo secoli di evoluzione nel rapporto tra datore di lavoro e dipendente? Qua è pieno di papponi, la destra italiana è un ginepraio di papponi, la sinistra non ne conta di meno tra le sue fila, solo che magari loro sono papponi controvoglia... La terza base militare di Vicenza è solo un'altra marchetta.